I piccoli gesti aiutano, molto più di quanto pensiamo! Soprattutto se diventano migliaia e migliaia.
Ho avuto questa percezione quando, pochi giorni fa, alla radio, ho sentito Carlotta Sami, portavoce italiana dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), spiegare quanto fosse importante continuare a garantire istruzione ai 3,7 milioni di bambini che oggi vivono nei campi dei rifugiati.
“Nel Sud Sudan settentrionale c’è un campo profughi con 50mila abitanti. Quando l’ho visitato ho trovato solo ragazzini. Pensavo che gli adulti fossero altrove, ma poi ho scoperto che non c’erano. Erano rimasti indietro: morti, o in attesa di raggiungere i loro figli. Ma intanto li avevano mandati: sapevano che in quel campo c’era una scuola, c’era un futuro” spiegava Carlotta Sami.
La scuola non è meno importante di una tenda, di un rifugio, aiuta a mettersi al riparo dalle violenze, dagli abusi, a condividere il tempo con i coetanei e non c’è come il bisogno di occupare il tempo che salva dalla disperazione lenta che condiziona la vita delle decine di migliaia di rifugiati costretti a vivere nei campi profughi, dopo aver perso tutto.
Sono un milione e 750.000 i bambini e gli adolescenti che non hanno accesso alla scuola, secondo i dati del rapporto UNHCR “Missing Out”. Con la campagna #mettiamocelointesta lanciata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, si vuole arrivare a garantire l’accesso alla scuola per almeno un milione di questi ragazzi.
Come fare? Ascoltando le testimonianze prima di tutto.
Quella di Muba e Bush, orfani. Dopo l’uccisione dei loro genitori, da parte soldati sudanesi, sono fuggiti, affrontando un durissimo viaggio a piedi, camminando per due mesi e mezzo, senza acqua né cibo. Oggi vivono nel campo di Ajuong Thok, dove oltre a un riparo possono andare a scuola.
https://mettiamocelointesta.it/le-storie-reportage-dal-sud-sudan/
Quella di Nyahok che, quando abitava nel Sud Sudan, faceva parte di quella nuova generazione che era andata a scuola grazie al ritorno alla pace dopo decenni di guerra civile. La fuga dalla guerra l’ha portata al campo profughi di Gambella dove, oltre a lei, vivono altri 127.500 bambini e ragazzi. Qui la carenza di fondi rende precaria la possibilità di un’istruzione.
https://mettiamocelointesta.it/le-storie-nyahok-etiopia/
Quella di Farah che ha 5 anni, ha perso i genitori quando ne aveva solo 2. Il suo nome significa “gioia” ma da quando è nata ha conosciuto solo guerra e violenza. La racconta Carolina Crescentini, una dei testimonial che hanno prestato la propria voce e il proprio impegno per la campagna #mettiamocelointesta
https://mettiamocelointesta.it/le-storie-farah-carolina-crescentini/
Quella di Naar, 6 anni, uno dei 5,5 milioni di bambini sono stati colpiti dal conflitto in Siria, più di un milione di loro è stato costretto a fuggire dal paese, circa la metà del numero totale dei rifugiati Siriani. Molti di loro vivono ancora in condizioni precarie, senza la possibilità di ricevere un’educazione e sotto la costante minaccia di subire traumi indelebili e abusi.
https://www.unhcr.it/news/naar-capelli-rosso-fuoco-2.html
In questi ultimi quattro anni è stato avviato in 12 paesi – Ciad, Etiopia, Iran, Malesia, Pakistan, Ruanda, Siria, Sudan, Sud Sudan, Uganda, Kenya e Yemen – Educate a Child, un innovativo programma di istruzione che ha garantito una continuità di istruzione a circa 570 mila bambini rifugiati, costruendo o ristrutturando in quelle nazioni 148 scuole che ospitano 1652 classi. Nel 2015 l’UNHCR ha reclutato 3000 insegnanti e ne ha formati oltre 500 per aiutare i bambini che hanno subito il trauma della guerra. A tutti i bambini, dal 2012 l’UNHCR ha distribuito circa 1 milione tra libri di testo e altri materiali didattici.
Ora, con la campagna #mettiamocelointesta, ci viene chiesto un piccolo gesto per dare ad un milione di bambini l’accesso all’istruzione. Tocca a noi, a tutti noi fare quel piccolo gesto: due euro per garantire un mese di scuola a questi bambini, venti euro un anno intero.
Per farlo basta poco, inviare un SMS solidale al 45516. Le istruzioni si trovano qui https://mettiamocelointesta.it/
Luigi Franchi
luigifranchi@solobellestorie.it