Se si cerca Arnico sul navigatore non si lo si trova perché Arnico non è un luogo geografico bensì il nido, la materializzazione di una scelta che Arnaldo e Nicoletta ( Ar+Nico) hanno fatto qualche anno fa, decidendo di acquistare un appezzamento di terreno, con i tipici terrazzi molto diffusi in Liguria, in località Levaggi di Borzonasca (GE). Li ha guidati la lungimiranza di vederci realizzata la loro casa e una qualche coltivazione su quei gradoni, più larghi e più bassi di quelli in cui si è soliti imbattersi.
Abbiamo conosciuto Arnaldo a settembre scorso a Camogli, in occasione del Festival della comunicazione. Nel caos del problema parcheggio, un uomo pacato alla guida di un taxi, Arnaldo appunto, ci ha dato buoni consigli, cordiale e signorile nel suo modo di porsi; subito lo abbiamo eletto a punto di riferimento per i nostri spostamenti di quei giorni, in quel lembo di terra bellissimo ma non sempre avvezzo ad accogliere.
E come accade quando si avverte una sorta di feeling, ci siamo ritrovati a scambiarci informazioni di sostanza sulle nostre vite: “Non sono ligure. Vivevo a Bergamo dove mi occupavo di progettazioni di grandi coperture, come lo stadio di San Siro. Poi la contingenza ha cambiato molte cose e insieme a mia moglie abbiamo valutato di ritirarci qui, perché lei è nativa di queste parti. Io ho individuato quest’esigenza a Camogli e Nicoletta ha continuato la strada dell’insegnamento. Insieme però stiamo perseguendo un progetto. Abbiamo una piccola coltivazione di lavanda, selezionata in Provenza, la lavoriamo e vendiamo i prodotti ricavati”.
Proseguo a voce alta come a chiedere conferma se ho capito bene: “Lavanda provenzale in Liguria, se viene il caso coltivata a terrazzi?”
Arnaldo conferma e aggiunge che nel Levante ligure non è a conoscenza che altri abbiano abbracciato questa strada.
Sguardo d’intesa con Luigi, “questa è già una bella storia” ci diciamo con gli occhi. Tengo i riferimenti di Arnaldo.
Sono passati dieci mesi e dalla mia agenda è sbucata una nota: fioritura lavanda di Arnico.
“È il momento – mi sono detta – non c’è tempo da perdere!”
“Arnaldo si ricorda di noi?” gli chiedo telefonicamente.
“Certo che mi ricordo!”
“A che punto siamo con la fioritura della lavanda?”
“Tempo una decina di giorni e la raccogliamo”.
“Vorrei tanto vederla in fiore!”.
Ci accordiamo sul giorno. Si parte alla volta della Liguria, appositamente. È la natura che detta ancora i tempi, se vuoi seguirla!
Ci portiamo sul fondo della valle Sturla fino a imboccare una piccola strada che sale fra un verde lussureggiante. Niente case, solo natura per un bel tratto, poi timidamente compare qualche abitazione.
Una freccia indica ‘Lavanda di Arnico’, si scende lungo uno stradello sterrato. Una bella cancellata si affaccia su un parcheggio generoso, in piano, dove un’ insegna conferma che siamo nel posto giusto. Si affaccia sorridente Arnaldo e con lui Nicoletta, due visi luminosi, due espressioni serene.
C’è un sole pieno che, generoso, bacia quel versante per dodici ore al giorno. Gradisce la lavanda, le piace anche il terreno povero di questa zona.
“La pianta di lavanda non è esigente – precisa Nicoletta mentre ci incamminiamo verso la coltivazione – si accontenta dell’acqua del cielo. Solo nei periodi di maggiore siccità interveniamo noi”.
Mentre ci indirizziamo verso i terrazzamenti notiamo che quel giardino è tutto una lavanda, che in tal caso funge da ornamento. In ogni angolo sbucano cespugli e con loro farfalle e api, impegnate nel loro balletto.
“Quando raccogliamo la lavanda lasciamo un po’ di steli per le api” puntualizza Nicoletta. L’ascolto, ascolto quel suo modo di esprimersi: questa donna sa cogliere e trasferire con le parole la poesia di quello che ha intorno.
Ci affacciamo dapprima sul pendio e poi, piano piano, scendiamo per avvicinarci ai filari dove gli steli sono tutti protesi verso il sole.
Ci racconta Arnaldo che inizialmente qui ha trovato nella parte alta pochi ulivi poi ne ha integrato qualcuno fino a che, analizzando la caratteristiche di terreno e posizione, ha scelto di iniziare, nei gradoni sottostanti, la coltivazione della lavanda: tre qualità e una nana, selezionate accuratamente grazie ad alcuni conoscenti della Provenza.
I sacchettini di organza riempiti di fiori essiccati sono stati la partenza di un processo di trasformazione di questa pianta talmente versatile e ricca di proprietà terapeutiche (neurotoniche, antinevralgiche, antisettiche, disinfettanti, cicatrizzanti, antibatteriche, antiparassitarie, digestive…) da aver sollecitato Arnaldo e Nicoletta a mettere a punto una diversificazione di prodotti su cui, ancor oggi, non si ritengono completamente arrivati.
E d’altra parte, come dicono loro, “il cliente cerca la varietà”.
Così hanno ampliato la gamma dei profumatori (cassetti, armadi, auto… bella l’idea del portachiavi), si sono organizzati con un alambicco per ricavare olii essenziali, realizzano oleoliti (potenti decontratturanti), sali e saponette, mascherine decongestionanti, una linea di cuscini per la terapia del caldo e del freddo (con noccioli di ciliegia, farro, amaranto, semi di uva, semi di lino naturalmente integrati a lavanda), cuscini rilassanti (pino cembro e lavanda), segnaposti per cerimonie e bomboniere.
Le timide presenze dei primi anni a mercatini locali sono diventate presenze più strutturate: uno stand armonioso e di impatto dice la cura che ci sta dietro al mondo della lavanda di Arnico.
“Il cliente che si ferma ha certe caratteristiche, apprezza, chiede, ha voglia di sapere e di parlare…dà soddisfazione”, ci confida Nicoletta, mentre al tavolo di quel ridente giardino ci offre una fetta di crostata di albicocche e lavanda e un infuso fresco di lavanda, che allietano le colazioni estive di casa loro: una bontà! Peccato che non possano produrle che per se stessi.
La lavanda di Arnico ha una profumazione potente, al punto che un sacchettino di fiori essiccati rimane carico per un anno e mezzo, ma ha soprattutto una caratteristica: sa di pulito come chi ha scelto di coltivarla e trasformarla.
Simona Vitali
simonavitali@solobellestorie.it
Azienda Agricola La Lavanda di ARnico
Loc. Levaggi di Borzonasca (GE)
Tel. 338 6005951