Educazione Civica

E’ SEMPRE STATO COSI’ BIANCO QUESTO LUOGO?

6 maggio 2018

“Ma è sempre stato così bianco questo luogo?” lo chiedo, mentre scorro i titoli all’interno di una minuscola libreria di Peschici, sul Gargano.
Il proprietario, fino a quel momento impegnato nel retrobottega, si affaccia e mi pone nelle mani un piccolo elegante libro dal titolo Peschici con altri occhi, Editore Peschiciana, a cura di Michel’Antonio Piemontese.
“Leggi qui” mi dice, con un’aria tra il distaccato e l’annoiato, come se a quella domanda avesse dovuto rispondere mille volte, aprendomi il libro a pagina 53.
Peschici, dunque, è il posto più orientale ed interessante del Gargano, qui più che altrove, l’influenza saracena ha lasciato le sue tracce nelle belle casette a cupole, che sembrano trapiantate di peso dall’Asia e spiccano di un bianco candido sul meraviglioso verdeazzurro del mare. A fare questa descrizione è Caterine Hooker nel 1927.


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Educazione Civica

Il SECONDO TEMPO DI UNA VITA

19 marzo 2018

La spiaggia d’inverno ha il sapore di una grande distesa uniforme. Non le file colorate di ombrelloni che segnano il passaggio da un bagno all’altro: solo sabbia. Due immensità, la spiaggia e il mare che, con quell’azzurro grigio che li accomuna, si fondono laggiù nel cielo. Raddoppia l’orizzonte, capace di fare spazio dentro di noi, regalandoci un più profondo respiro di vita, di quelli che ossigenano e puliscono un po’ l’anima, sulla spiagga di Viserba (RN).
Se poi quel tuo vagare libero di pensieri incontra un’altra libertà l’avverte subito, perché qui si è tutti un po’ più nudi. Non ci passa inosservato un levriero tigrato, longilineo ed elegante nel portamento, che arriva lì con il suo padrone. Bastano pochi attimi perché inizi la sua volata con stile e in gran velocità. Curiosamente disegna un grande otto sulla sabbia, lanciando come segnali di un imprinting ancora tutto da scoprire.


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Educazione Artistica

COME IN UN FILM

26 febbraio 2018

“Quando si varca questo cancello si è tutti nudi”. Sembra una provocazione il monito che è solito dare Giampaolo Baroni, per tutti il Maestro, quando ci si approssima a trascorrere una serata da lui, nel suo mondo che, è il caso di dirlo, ha predisposto con tanto acume, estro e non meno cura. Una sorta di set cinematografico in cui ciascuno spogliarsi dei propri ruoli, delle proprie stellette sociali, per essere una volta tanto tutti alla pari, come di fatto si nasce. Quanto a pensieri e problemi, compagni di viaggio, quelli subiscono una battuta d’arresto, una sorta di congelamento nel momento stesso in cui si varca la porta di ingresso. Infatti è tale lo stupore che prende nel calarsi in quella dimensione altra, rispetto a quella da cui si arriva, che si è solo concentrati sul qui e ora, sul guardarsi intorno, come a non volersi  fare scappare nessun particolare.


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Educazione Artistica

LEGGERE UN OROLOGIO SENZA TEMPO

11 febbraio 2018

In tanti sanno che l’avvento del calendario gregoriano, voluto da Papa Gregorio XIII nel 1582, cancellò dieci interi giorni dalla vita delle persone passando dal 4 al 15 ottobre per rimettere a posto l’orologio. In pochi però sappiamo come il tempo convenzionale che conosciamo adesso sia ben diverso da quello in essere fino al 31 ottobre 1893, quando anche l’Italia aderì al trattato internazionale dei fusi orari e spinse in avanti le lancette di 10 minuti per adeguare l’ora di Roma a quella dell’Europa Centrale.
Prima di allora il tempo aveva una scansione dettata dagli orologi solari, che determinava il ritmo del lavoro e della vita delle persone.

Orologio solare a Courgné (TO)


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Educazione Artistica

IO CONOSCO LA MIA DONNA!

4 febbraio 2018

È una Napoli millecolori quella che si riflette intorno a Spaccanapoli, nelle vie stipate di turisti, trascinati dal  serpentone di gente che avanza e intenti ad evitare quegli  scooter che si incuneano a zig zag. Questo senza volersi perdere neanche uno dei tanti negozietti di souvenir che si affacciano sul passaggio, dove sopra a tutto spiccano cornetti rosso fiammante, di diversa fattezza e dimensione. E in effetti sono molto gettonati. Chi non ne fa incetta per distribuirne a familiari e amici al rientro a casa?
Tolti i baretti e le cuopperie, le vetrine si assomigliano un po’ tutte, se non altro per la tipologia degli oggetti che propongono. In questo bazar a cielo a aperto a catturare la nostra attenzione è un tavolino adibito a banchetto da lavoro, davanti alla vetrina di una gioielleria.


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Educazione Civica

CI SONO GIORNI DA VIVERE SOFFIANDO IN UNA BOLLA DI SAPONE

24 dicembre 2017

“Ci sono giornate che andrebbero vissute soffiando bolle di sapone e mangiando caramelle gommose” (cit. Andrea Crevatin) e altresì ci sono situazioni in cui questa modalità diventa canale di comunicazione preferenziale, linguaggio universale per riuscire ad entrare in relazione con gli altri, in qualunque latitudine del mondo.
Se è vero che ciascuno di noi, nel corso della vita, si dota di un più o meno corposo mazzo di chiavi per entrarci, è anche vero che di una chiave ben precisa si è attrezzato, a un certo punto, Yuri Bussi: il mondo delle bolle di sapone.  Salese del sasso (ovvero originario di Sala Baganza) ma figlio del mondo, conosciuto da grandi e piccini come il bollaio, in arte il Bollaio Matto, ha un percorso di vita costellato di scelte fortemente volute e per niente semplici, che gli hanno richiesto di ingegnarsi in modo inusuale rispetto al comune.


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Educazione Civica

IO PENSO CHE I BAMBINI SIANO BELLI IN TUTTO IL MONDO

20 dicembre 2017

La geografia del tempo plasma i luoghi e la natura, producendo un paesaggio che ti costringe a fermarti, a rallentare per goderne appieno la bellezza.
Pensavo a questo mentre Fabrizio Banterla mi raccontava le origini del suo storico vivaio, uno dei primi a vedere la luce sul lago di Garda, nel 1921.
“Un secolo fa qui c’erano gelsi che arrivavano fino alle sponde del lago, adatti per la produzione dei bachi da seta, gli ulivi c’erano ma molto più radi. – racconta Fabrizio, che ha preso le redini, insieme ai due fratelli Adriano e Maurizio e al cugino Gianni, dei Vivai Banterla fondati dal nonno Anselmo pochi anni dopo la fine della prima guerra mondiale – Fu mio padre, tra gli anni ’40 e ’50, a introdurre, insieme ad altri agricoltori, le viti e l’ulivo in maniera estensiva, grazie agli incentivi destinati a queste coltivazioni”.


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Educazione Civica

AMO LA CARTA, IL SUO PROFUMO, IL SUO COLORE

12 dicembre 2017

Un negozio colmo di ogni bene, come se fosse il centro smistamento permanente che Santa Lucia e Babbo Natale hanno in condivisione!
È quello che trova il piccolo e grande avventore che mette piede nella Cartoleria Passaparola, sapendo già che ci sarà una buona scelta per qualsiasi cosa cerchi, non uno per tipo ma almeno due o tre varianti.
E la cosa sorprendente è che non siamo in città ma in un ameno paese di poco più di 5000 abitanti, Sala Baganza, sulle colline parmensi,  che, con la sua maestosa Rocca (in cui si sono succeduti i Sanvitale, i Farnese e i Borbone) e il giardino farnesiano, il Casino dei Boschi e la Villa del Ferlaro (voluti  da Maria Luigia), svela un passato importante,  insieme al contributo  di  una natura che qui è stata generosa, tra il verde delle colline e lo scenario dei calanchi.


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Educazione Artistica

CON ALTRI OCCHI

29 novembre 2017

Avere un telecomando fra le mani e poter alzar in volo il modellino di un aeroplano. Chi di noi non è cresciuto provando l’ebbrezza di orientare su nel cielo la direzione di un piccolo velivolo giocattolo, creando rotte e contro-rotte nello spazio libero che gravita sopra la propria testa, fino a dove arriva lo sguardo?
E quando il giocattolo fa uno scatto avanti  e diventa esso stesso occhio che dall’alto registra ciò che vede  in basso, è lì che il “gioco” diventa cosa seria, strumento per girare una diretta sulla terra, dal cielo, come a immedesimarsi in un’ampia planata di un gabbiano.


È la riflessione che emerge con Fabio Abatantuono, che di lavoro racconta, e lo fa non con la penna ma per immagini: “credo di saper raccontare di più con le immagini, che non con lo scritto, una sceneggiatura”, in sostanza è, come si dice, innanzitutto  un direttore della fotografia (ma anche produttore).
Siamo in una splendida vallata e lo osservo alle prese con un drone di dimensioni importanti ( ben 3 kg) che sta  riprendendo  immagini mozzafiato, riportate sul display del telecomando.


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Educazione Civica

IL POPOLO DEI GRAFIRULANTI

20 novembre 2017

“A scuola i bambini si liberano dall’ignoranza, dai pericoli della strada, dalla povertà, dall’isolamento, talvolta dalla solitudine, spesso dalla fame e dalle malattie. Ma è anche il luogo dove possono liberare la loro fantasia, il desiderio di conoscere, la voglia di capire, l’abitudine a stare insieme. Insomma è la strada più sicura per creare cittadini liberi e consapevoli”. Queste parole le ha pronunciate Massimo Bray, direttore generale della Treccani, che pubblica anche quest’anno l’Atlante dell’infanzia a rischio, e mi sono venute sotto gli occhi nel momento in cui terminavo la lettura di un libro per bambini dai 5 agli 8 anni, che un amico mi aveva regalato: I Grafirulanti e lo stato infranto è il titolo e le autrici, Lara Entradi ed Elena Scarpanti, sono maestre elementari, o almeno un tempo si chiamavano così.


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