Geografia

LA SIGNORA CHE VENDE SILENZIO

19 settembre 2016

“Ho un’amica che vende silenzio” mi confida Fulvia in uno di quei momenti in cui, col pensiero, ci si solleva dal lavoro, dal quotidiano e ci si abbandona a una rilassata conversazione, che potrebbe continuare per ore, sulla vita e sui valori. Che elevano.
Folgorata da un’espressione di cui ancora non conosco il significato ma mi restituisce l’idea che si tratti di qualcosa di rigenerante, esclamo interrogativa “Vende silenzio?” come a chiedere qualche informazione in più. “Vai a trovarla, guardati intorno, vivi quell’atmosfera poi mi dirai”, prosegue Fulvia con un sorriso sornione ma convincente.
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Geografia

LE STORIE DELL’APPENNINO

12 settembre 2016

Pur essendo nato alle sue pendici, non avevo mai pensato all’Appennino nella sua conformazione e nei suoi significati fino a dieci anni fa quando, seduto sui gradini di una piccola chiesa nei boschi di Vessalico, in provincia di Imperia, restai folgorato dalla lettura di una delle prime tappe del viaggio che lo scrittore Paolo Rumiz stava facendo a bordo di una Topolino degli anni ’50, da Ventimiglia a Reggio Calabria, proprio lungo le strade della dorsale appenninica; strade abbandonate dal traffico, nessuna grande città, nessun rettilineo.
Quell’estate decisi di andare in vacanza verso il sud del Mar Adriatico ma, in prossimità di Cesena, mi trovai in una coda assurda sull’autostrada; i minuti passavano lenti e ripresi in mano il racconto di Paolo Rumiz, pubblicato a puntate su Repubblica, e il mio sguardo cadde su quelle righe: Gli appennini li scopri solo se un ingorgo ti espelle dall’autostrada. Soltanto allora ti capita di scoprirne l’infinito e affascinante labirinto. E se spegni il motore senti un immenso silenzio di cicale, torrenti e lucciole.
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Educazione Artistica

ALL’OMBRA UNA MACCHIA DI ORTENSIE

7 agosto 2016

“Se fosse un colore, un solo colore, sarebbe l’arancio, l’energia, la gioiosa energia” mi sono detta calandomi nella quotidianità di chi si è lasciato contagiare da tanti colori e non meno profumi, fino a farne la ragione della propria esistenza.
È iniziata in modo quasi casuale la storia di lavoro e di vita, intrecciati insieme, di Danilo Pugni e Marinella Bergomi, 32 anni fa, quando giovani fidanzati sono stati coinvolti da conoscenti piacentini nella realizzazione del proprio grande giardino, progettato e gestito nella disposizione di ogni singola pianta da Anna Scaravella, architetto paesaggista a inizio carriera.
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Geografia

PIAZZA, BELLA PIAZZA

31 luglio 2016

Non si costruiscono più le piazze! Pensavo a questo quando, pochi giorni fa, in viaggio hanno passato alla radio la magnifica canzone di Lucio Dalla – La sera dei miracoli – con il celebre verso: …e la gente corre nelle piazze per andare a vedere.
Il luogo simbolo dell’Italia si sta svuotando dei suoi significati, la si attraversa frettolosamente, i capannelli di persone sono sempre più rari, in molti casi sono presidiate solo da extracomunitari che ne fanno ancora un posto dove ritrovarsi. Qualcuno dirà che si sono svuotate proprio per questo. Altri sostengono che è colpa delle banche che si sono prese gli edifici più belli che si affacciano.
Eppure la storia ci insegna che la piazza esiste nel momento in cui esiste la città e la città è nata, ed ha motivo di esistere, attorno al suo fulcro principale e corrispondente alle funzioni urbane: civili, religiose, commerciali.
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Educazione Artistica

QUELLO STILE, QUEL GUSTO, QUEI COLORI

24 luglio 2016

L’artigianato ha talmente tante modalità espressive da risultare inesauribile e sempre nuovo o rinnovato.
Affascina questa poliedrica manifestazione della fantasia, che si fa spesso trovare in bella mostra, nelle sue forme più originali, proprio sui banchi dei mercatini, senza tanti fronzoli.
Eppure quel pezzo ti balza all’occhio, ti rapisce e cominci a mirartelo e rimirartelo, in maniera affascinata. Ne percepisci subito la qualità, il valore: pezzo unico, la cui unicità è data spesso da qualche irregolarità che diviene nota caratteristica.
E poi decidi di acquistarlo e lì accade che tu rimanga sorpresa dalla cura con cui quell’artigiano ti impacchetta il pezzo, dall’ulteriore materiale che utilizza, dal tempo che gli dedica.
E ti chiedi, stranita, se quello che stai spendendo giustifichi tutto questo. Incredula, poco abituata a questa gratuità. Nella primavera scorsa sono stata in visita a Fa’ la cosa giusta a Milano e a una certa distanza mi è balzato agli occhi un pannello di orecchini interessanti, mi sono avvicinata e mi sono ritrovata dentro ad un mondo variegato di ceramiche.
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Educazione Civica

UN SEMPLICE ALBERO PUÒ MIGLIORARE IL MONDO

17 luglio 2016

Trentacinque anni fa comprai, con un contributo di mille lire, un metro quadrato di terra intorno all’aeroporto di Comiso per impedire che diventasse la sede delle testate nucleari della NATO. Un gesto di protesta condiviso da altre migliaia di persone in tutta Italia. Un’azione dimenticata e sepolta nella memoria che mi è tornata in mente quando, pochi giorni fa in occasione di un convegno, mi sono imbattuto nel racconto di una start up nata nel 2010 a Firenze e che ha fatto della condivisione e della sostenibilità la propria ragion d’essere.
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Educazione Civica

IL GARBO È SERVITO

10 luglio 2016

Il garbo… quello non lo si compra, non lo si impara. Credo che semplicemente lo si abbia in dote. Presuppone bontà d’animo il garbo, piedi per terra, reale rispetto per gli altri. Sì, il rispetto, quello che manca sempre di più. Gentili, garbati li si nasce. L’imporsi di esserlo è cosa diversa, molto diversa negli effetti.
La differenza sta nella persistenza, perché solo se è dote naturale rimane, immutata, sempre uguale a sé stessa,  ma sta anche nei modi: quando è cortesia vera fa breccia nelle nostre corde, lo percepiamo.
Mi hanno conquistato così i due fratelli Matteo e Gian Luca Cavazzi, per il modo di accogliermi la prima e tutte le volte che negli anni ho deciso di tornare nel loro ristorante, Trattoria Del Voltone, a Castell’Arquato (PC),  dove gestiscono la sala, mentre i genitori Giancarlo e  Silvana sono in cucina.
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Storia

ANTONIO TUBELLI, L’ULTIMO MONZÙ NAPOLETANO

3 luglio 2016

“C’è una barriera ideale e invisibile in cui impatti tra passione per qualcosa e la tua vita quotidiana. Coltivi quella passione,  per qualche tempo ci convivi, ma poi ne capisci i limiti di questo alternarsi e devi scegliere”. Comincia così la lunga conversazione con Antonio Tubelli, definito l’ultimo monzù napoletano (traduzione dialettale napoletana e siciliana della parola francese monsieur. Monzù erano chiamati nei secoli XVIII e XIX i capocuochi delle case aristocratiche in Campania e in Sicilia). La sua è una risposta ad una domanda molto precisa: come può la cucina cambiare la vita di una persona?
La storia di Antonio Tubelli, ora a capo delle cucine di Gourmeet a Napoli, parte da lontano e da tutt’altra attività: faceva il sindacalista negli anni ’70, all’interno di un’azienda aeronautica, e l’impegno politico era la sua ragione di vita.
“Si viveva in piazza – ricorda Antonio – e le case erano semplicemente aperte, un punto di ritrovo dove continuare le discussioni, a volte integrandole con aspetti ludici come la doppia pista della Polistyl che io e mio fratello Lucio (figura inseparabile nella sua vita ndr) avevamo montato nel salotto di casa”.
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Geografia

SARDINIA MOOD, IL CUORE PULSANTE DEI TERRITORI

26 giugno 2016

La nostra bella Italia, così varia e ricca morfologicamente e nelle tradizioni, non consente in ogni suo dove di ritagliarsi un futuro nella stessa misura. Ci sono zone che in questo senso risultano più ostiche rispetto ad altre, inevitabilmente.
Nelle isole, in particolare, accade ancora che i giovani decidano di emigrare, perché lì faticano a vedere un futuro lavorativo.
Ultimamente mi è capitato di conoscere un ragazzo, Salvatore Lampreu, che non solo ha scelto di rimanere, ma fa della valorizzazione e promozione della sua Sardegna il proprio futuro.
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Educazione Civica

I SOPRAVVISSUTI DI SAN LORENZO

19 giugno 2016

Chissà se la direttiva Bolkestein, che entrerà in vigore dal 2017 in tutti i paesi della Comunità Europea, terrà conto delle storie di anzianità, presenza come presidio dell’artigianalità locale, ruolo prezioso di informazione per i turisti, che gli ambulanti spesso assolvono di fronte al loro banco nelle piazze storiche italiane.
“Ma noi non temiamo questa direttiva, siamo pronti ad adeguarci ad ogni cambiamento purché nel rispetto delle regole e della legalità” mi spiega Roberto Calamai, conosciuto casualmente mentre attraversavo il mercato di San Lorenzo a Firenze.
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