Alimentazione

LA DONNA DEL PESTO E LA CUCINIERA GENOVESE

12 giugno 2016

Due occhi vispi che inseguono, senza perdersi una battuta, i passaggi decisivi di una gara che l’avrebbe vista cedere (come da regolamento) lo scettro di campione del mondo di pesto genovese al mortaio, tenuto stretto con tanto orgoglio per due anni.

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Così mi ha conquistato Alfonsina Trucco, classe 1929, tutta vitalità al primo sguardo.
E proprio quando mi sono avvicinata per scambiare due battute mi si è aperto davanti, in pochi istanti, il suo mondo.
Accanto a lei, a sostenerla, la sorella gemella Enrichetta che si sforzava di rimanere in silenzio mentre Alfonsina parlava con me, annuendo profondamente e sgranando gli occhi, come di una che ne avrebbe avute parecchie da aggiungere!
Quell’espressività così marcata in entrambe e il percepirle sulla stessa linea d’onda mi hanno restituito il senso di una forte complicità tra loro.
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Alimentazione

CON LA SCORZA DEL LIMONE SOTTO LE UNGHIE

5 giugno 2016

“Non faccio un passo se non insieme a lei” spiega Luigi Roberto Di Crescenzo, produttore di limoni in quel di Cetara e proprietario del B&B A Pastaiola, mentre parla di sua moglie Filomena Bisogno, detta Mena.

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E la testimonianza sta anche nei loro profili tecnologici: una mail il cui indirizzo è luigi_mena@alice.it e un profilo Facebook che recita Luigimena Di Crescenzobisogno. Ma la parte affettiva in tecnologia finisce qui, perché sono i gesti e le scelte quotidiane che testimoniano di questo legame fortissimo.
La prima di queste scelte è stata quando Luigi, sostenuto da Mena, ha deciso di abbandonare definitivamente il suo lavoro di collaudatore di impianti in cemento armato per dedicarsi completamente al suo adorato limoneto.
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Educazione Civica

BENMIVOGLIO: LA DECLINAZIONE DEL VOLERSI BENE

29 maggio 2016

Bentivoglio (BO) ospita, da un anno, il luogo per eccellenza dove trovare l’intera declinazione del volersi bene.  Il suo nome è BenMiVoglio.
Da non intendere come una forma di egoistico menefreghismo – nel senso di pensare solo a sé stessi – ma come sana e concreta coltivazione di uno stile di vita quotidiano che punti al nostro benessere psicofisico.
Parole grosse! Equilibrio rispetto al quale siamo spesso in bilico. Vorremmo tanto raggiungere questo status, aspiriamo ad esso, tentiamo a nostro modo di avvicinarci ma ci ritroviamo spesso a razzolare male. E a rimanere alla prossima buona intenzione!
Ma intanto quell’equilibrio instabile, quel senso di poco benessere ci pungolano e lanciano campanelli d’allarme che ci fanno dire “devo fare qualcosa, devo cambiare senso di marcia. Devo prendermi cura di me, della mia persona”.
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Alimentazione

LA BELLEZZA DELLA BIODIVERSITÀ

22 maggio 2016

La veggia è la cantina dove i contadini si incontravano la sera, bevendo il vino e raccontando le loro storie a figli e nipoti, mentre in un angolo le donne filavano lana. Una delle veggie più antiche, risalente al ‘700, è stata trasformata in agriturismo da Umberto e Davide Avanzini, padre e figlio, che vivono e lavorano a Rivalta di Lesignano de’ Bagni, sui Colli Matildici. Trent’anni fa hanno fatto una scelta precisa: produrre il Parmigiano Reggiano e tutti i derivati – dal burro alla ricotta – esclusivamente con il latte proveniente dalla loro azienda. Poi è arrivato il Pioniere, un formaggio grana a crosta nera, stagionato almeno 20 mesi, che in pochi mesi ha visto triplicarsi la produzione.
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Alimentazione

L’ALTRA VENEZIA

14 maggio 2016

È bello perdersi nell’intreccio di calli della Venezia non turistica, l’altra Venezia, che si addentrano fino all’anima di questa splendida città. Se non si hanno destinazioni da raggiungere, e qui davvero non è semplice infilare il percorso giusto!, vale la pena di abbandonarsi a un vagare in libertà.

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Tutto ciò che si incontra lungo la via ha un sapore diverso in quanto inaspettato, l’occhio è più attento perché la percezione è che si innalzi la qualità di ciò che si incontra, tra scorci mozzafiato e particolarissime botteghe.
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Educazione Civica

IL BISOGNO DI DISEGNARE CHE ARRIVA ALL’IMPROVVISO

8 maggio 2016

Di cuochi che girano, occasionalmente, con una biro nel taschino se ne vedono tanti. Di cuochi che nel taschino hanno sempre una biro a quattro colori (ve la ricordate?) ne conosco uno solo, lui: Gianni D’Amato.
Della sua carriera nella ristorazione è stato detto e scritto tantissimo. Della sua naturale vena artistica invece si sa, ma la sua modestia in tal senso è proverbiale: “Faccio il cuoco” mi ha ripetuto ancora in questi giorni, mentre rimanevo affascinato dalla sua abilità di coniugare arte, design e funzionalità. Questo si, esercizio che riesce a pochi.
Non è un designer Gianni D’Amato, ma è un punto di riferimento per chi insegue il mestiere di food designer. Il perché è spiegato dai fatti.
L’ultimo, in ordine di tempo, è il tagliere per il Parmigiano Reggiano: “Quando l’ho visto – confida Gianni – sono rimasto folgorato. Era l’idea che cercavo da tempo per presentare il Parmigiano Reggiano, nelle sue diverse versioni che vanno dall’Appennino al Po. E c’erano pure i laghetti in cui versare le gocce di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia”.

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Educazione Civica

QUEL LUOGO CHE AMO TANTO

1 maggio 2016

L’approccio al mondo artistico di Laura Cadelo Bertrand è iniziato a 8 anni, quando il papà Silvio, poliedrico maestro d’arte di un certo calibro, la inserì nella compagnia teatrale da lui stesso fondata: il Teatro dell’Utopia. Laura si rivede ancora nelle vesti della zanzara, con le grinze rosse sul culetto, mentre interpretava quella particina insidiosa, ben lontana dalle rosee visioni di una bimba di quell’età, che alla fine però l’ha divertita, si è rivelata per lei liberatoria.
Ancora non poteva immaginare che quel debutto sulla scena avrebbe delineato nitidamente la sua strada;
complice quel suo crescere dentro l’arte, sia per gli stimoli paterni nelle più diverse discipline -dalla pittura all’acrobazia- sia per la frequentazione degli amici dei genitori, pressoché tutti artisti.
Tutto questo rese naturale l’accesso alla prestigiosa scuola parigina di Marcel Marceau, una fucina delle più diverse discipline, dal mimo alla danza,  dalla scherma alle acrobazie teatrali, funzionali ad un approccio completo al teatro visivo. E’ qui che Laura affina quella sensibilità artistica che parte dallo sviscerare l’essenza  di ciò che deve rappresentare con la sola forza della gestualità, il mimo appunto.
Ma nella sua evoluzione – me lo ha raccontato lei stessa – è la scultura a prendere il sopravvento sul teatro, culminato nella forma sperimentale, che l’aveva vista mettersi alla prova anche come scenografa e coreografa.

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Educazione Civica

IL LIBRAIO DI COLORNO

24 aprile 2016

“Leggo un libro al giorno”, per 365 giorni, per i 42 anni di apertura della libreria, fanno 15.330 libri, tanti quanti ne contengono le tre stanze all’ingresso del maestoso Palazzo Ducale di Colorno (PR), dove Alberto Panciroli ogni giorno apre la sua libreria.

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Ecco perché mi fido ogni volta che voglio davvero perdermi nella lettura di un libro: vado da lui ed è come se mi aspettasse.
Nei giorni scorsi questa voglia di un libro straordinario si è fatta impellente e lui era lì, sulla sua sedia dietro alla vecchia scrivania colma di pubblicazioni.
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Alimentazione

DALLE COSE SEMPLICI NASCONO GRANDI EMOZIONI

10 aprile 2016

L’ho visto la prima volta in una fiera, con le sue ciotoline di verdure ordinate, accompagnate da un cartellino con nomi a me ignoti – mugugni, marasciuoli, rosette fogliari – e altri più conosciuti – fungo cardoncello, cicoriella selvatica, friarielli di campo – su cui campeggiava un minuscolo affascinante logo: Spirito Contadino. Quella prima volta mi colpì, ma non mi fermai a parlare con Antonio Gervasio.
Poi lo incontrai altre volte, in giro per l’Italia, sempre con le sue ciotoline da cui proponeva piccoli assaggi.

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Sono passati cinque anni da allora, di Antonio ho sentito parlare più volte, delle sue verdure che rimandano a sapori antichi, della sua caparbietà ad uscire dalla sua terra, il Tavoliere della Puglia, per far conoscere un progetto di recupero delle erbe selvatiche. Fino a quando ho voluto saperne di più.
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Alimentazione

VI STAVO ASPETTANDO…

3 aprile 2016

“Vi stavo aspettando” così sembrava ci dicesse Nicoletta nell’accoglierci al nostro ingresso furtivo nel  salotto di “casa sua”.
Io e Luigi ci stavamo perdendo in libertà nei vicoli della fascinosa Ortigia… dove qualcosa ci attraeva lì ci incuneavamo, a tratti perdendoci di vista.
A un certo punto ci siamo trovati entrambi davanti allo stesso locale, io col naso incollato sull’ultima vetrina a perdermi tra bambole siciliane pizzi e merletti, splendide tovaglie damascate e suggestive sculture, lui a spingersi istintivamente verso l’ingresso e dirmi “vieni, vieni a vedere”.

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